22 aprile 2009

Letteratura nel quadrante 6

Dal taschino destro pendeva una pesante catena d'argento con appesa una macchina straordinaria. Gli facemmo cenno di estrarre quello che stava attaccato al capo della catena: si trattava di un globo per metà d'argento e per metà di un metallo trasparente attraverso il quale si potevano vedere strane figure disposte in cerchio. Pensavamo di poterle toccare, ma le nostre dita non andarono oltre quella
materia traslucida. Ci mise agli orecchi quella macchina che faceva un rumore incessante, come quello di un mulino.
Pensiamo che si tratti di qualche bestia sconosciuta del dio che lui adora, siamo anzi favorevoli a questa seconda ipotesi, perché ci assicurò (se abbiamo capito bene quel che ci disse, dal momento che si esprimeva in maniera assai scorretta) che
raramente intraprendeva qualche azione senza prima averlo consultato. L'ha definito il suo oracolo, dicendo che gli indicava il momento idoneo ad ogni azione.

JONATHAN SWIFT, I viaggi di Gulliver

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