22 aprile 2009

Letteratura nel quadrante 5

Montag scosse il capo. Guardò una parete nuda. Vi era il volto della ragazzina, davvero molto bello, nel ricordo: sbalorditivo, anzi. Ella aveva una faccia sottile come il quadrante di un piccolo orologio visto vagamente in una camera buia nel cuor della notte, quando ci si sveglia per guardare l'ora e si vede l'orologio che ci dice l'ora, il minuto, il secondo, con un silenzio bianco, incandescente, tutto certezza e consapevolezza di ciò che ha da dirci della notte che sta passando rapida oltre, verso ulteriori tenebre, ma anche verso un nuovo sole.

RAY BRADBURY, Fahrenheit 451, pag.18

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