14 aprile 2009

Letteratura nel quadrante 2

DEUS EX MACHINA: L'OROLOGIAIO


Sulla cornice bianca dello specchio scurito e macchiato, due ganci di
rame, dov'erano state appese le chatelaines delle signore di una volta, erano disponibili a ricevere il mio orologio,che ebbi cura di ricaricare, poiché, contrariamente alle massime dei Telemiti, stimo che l'uomo sia maestro del tempo, che
è la vita stessa, solamente quando l'ha suddiviso in ore, minuti e in secondi, cioè in parcelle proporzionate alla brevità dell'esistenza umana. E pensavo che
la vita ci sembra corta solo perché noi la misuriamo sconsideratamente
alle nostre folli speranze...
Noi tutti abbiamo, come il vegliardo della favola, un'ala da aggiungere al nostro
edificio. Io voglio portare a termine, prima di morire, la storia degli abati di Saint-Germaine_des_Prés. Il tempo che Dio accorda a ognuno di noi è come un prezioso
tessuto che noi ricamiamo del nostro meglio. Ho ordito la mia trama
con ogni sorta di illustrazioni filologiche. Così volavano i miei pensieri e, annodandomi il fazzoletto sulla testa, l'idea del tempo mi riportò al passato e, per la seconda volta nel giro di un quadrante, pensai a te, Clèmentine, per
benedirti nella tua posterità, prima di soffiare sulla candela e di addormentarmi al canto delle ranocchie.

A. FRANCE, Il misfatto del professor Sylvestre Bonnard,
Serra e Riva

Ed., pag.77

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