27 giugno 2009

Letteratura nel quadrante 11

Guardai l'orologio. Sorprendente: ad eccezione di quando parlo con lei, io non ho mai veduto il suo sguardo puntar su di me, e cionondimeno lei riesce a vedere ogni mio movimento.-" Ah,ma guarda che orologio rosa che ha!"- Mi offese assai che si potesse trovar rosa il mio orologio Bréguet, mi parve una cosa altrettanto offensiva che se mi si fosse detto che il mio gilet è rosa. E dovetti rimanerne palesemente
confuso, giacché quando dissi che anzi era un orologio molto bello, lei si confuse a sua volta.- Si vede che le dispiacque d'aver detto una cosa che mi aveva messo
in una situazione imbarazzante. Entrambi capimmo che tutto ciò era buffo, e sorridemmo. E' stato molto piacevole per me, sentirmi confuso e al contempo sorridere. Va da sé che erano due sciocchezze, ma avvennero proprio così,
contemporaneamente.- Io li amo, questi rapporti misteriosi che s'esprimono in un sorriso innavvertito e nello sguardo, e che non si possono spiegare.


***LEV TOLSTOJ, Storia della giornata di ieri, pag.8 Meridiani

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